La ricetta di questa golosissima ciambella all’ananas, perfetta per la colazione e la merenda, ci arriva direttamente da Ilaria Bertinelli, mamma di Gaia, una ragazza celiaca e diabetica.
Ilaria ha scritto “Uno chef per Gaia“, un libro che raccoglie le ricette preferite di Gaia e in cui indica la conta dei CHO, il calcolo dei carboidrati, fondamentale nella dieta dei diabetici.
38,9 CHO per 100 g.
Ingredienti per 6 persone
200 g di ananas fresco o sciroppato
125 g di yogurt naturale
100 g di maizena*
100 g di fecola di patate*
100 gr di mandorle pelate
100 g di olio di semi
3 uova
16 g di lievito per dolci* (1 bustina)
1 pizzico di sale
1 busta di vanillina*
140 g di zucchero
Preparazione
In un robot tritare le mandorle in modo da ottenere una farina e metterla da parte. Mettere le uova in una terrina, montarle con una frusta prima di aggiungere lo zucchero e mescolare bene fino a quando saranno bianche e spumose. Aggiungere lo yogurt e l’olio di semi e, continuando a mescolare, incorporare la maizena, la fecola e la farina di mandorle. Aggiungere infine il lievito, la vanillina, il sale e l’ananas tagliato a pezzi.
Mescolare bene in modo da ottenere un impasto morbido e omogeneo. Imburrare e infarinare uno stampo da ciambella. Versarvi l’impasto e sbattere lo stampo leggermente su un piano in modo da eliminare eventuali bolle d’aria.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 170 gradi per 35 minuti.
Ilaria ci suggerisce che è possibile utilizzare per questa ciambella qualsiasi altra frutta di stagione al posto dell’ananas; lei ci consiglia di provarla con il mango o con le mele!
Se vuoi saperne di più su Ilaria e il suo libro leggi l’intervista.
Puoi acquistare il libro di Ilaria qui, il ricavato dei diritti d’autore sarà devoluto all’AIC, Associazione Italiana Celiachia e all’AGD, Associazione Giovani Diabetici.
* L’asterisco singolo indica un prodotto naturalmente privo di glutine, ma a rischio di contaminazione dovuta al processo di lavorazione e che quindi deve essere garantito dall’assenza di tracce dalla scritta in etichetta “senza glutine” oppure dal suo inserimento sul Prontuario degli alimenti dell’AIC.